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Pagelle della serata finale a cura di Edoardo Cavalli

È Marco Mengoni il vincitore della 73esima edizione del Festival di Sanremo con la canzone Due vite. In una delle edizioni più prevedibili della kermesse, tutti i premi sono stati assegnati nelle mani giuste. Promossi e bocciati di quest’anno

 

Elodie – Due  Voto: 8

Entra e parte il coro “Sei bellissima”. Una canzone che è cresciuta a ogni ascolto, ogni performance è migliore della precedente: avrebbe meritato di arrivare almeno nelle prime 5.


Colla Zio – Non mi va  Voto: 6

Tra i giovani quelli che spiccano sono loro. Stasera sono sottotono ma il loro l’avevano già dato. E va bene così


Mara Sattei – Duemilaminuti  Voto: 7

Una delle piccole delusioni del Festival ma siamo sicuri continuerà a fare successo. Questo è il rischio quando porti una canzone troppo sanremese, l’avesse cantata 20 anni fa probabilmente staremmo parlando di altro. Premio Eleganza


Tananai – Tango  Voto: 8

Da domani parte il corso “Come ribaltare la propria vita nel giro di un anno”, docente Tananai. Vocalmente ha fatto passi da gigante: il lavoro paga e il risultato una logica conseguenza.


Colapesce Di Martino – Splash  Voto: 10

I nostri vincitori ideali. Perché al Festival della canzone italiana hanno portato una grande canzone italiana. Che ha tutto: la costruzione musicale, il testo, il non detto che accende la fantasia, l’interpretazione sul palco dei due.


Giorgia – Parole dette male  Voto: 7

Poteva fare un gran festival e invece è rimasta un po’ ai margini. In finale arriva la sua esibizione più riuscita e intensa, insieme allo splendido duetto con Elisa. Con un altro pezzo si sarebbe tolta maggiori soddisfazioni.


Modà – Lasciami  Voto: 5

Coraggioso portare una canzone sulla depressione, ma i meriti non vanno oltre.


Ultimo – Alba  Voto: 7

Non perfettamente a fuoco, almeno questa volta non fa polemica e rimugina dentro se stesso.


Lazza – Cenere  Voto: 8.5

Reduce da un 2022 strepitoso, era chiamato a confermarsi in una grande vetrina come Sanremo e l’ha fatto. Porta con se sul podio Dardust, uno di cui si parla sempre troppo poco, ma che sa produrre un pezzo.


Marco Mengoni – Due vite  Voto: 10 e lode

Troppo superiore alla concorrenza che, diciamolo pure, non era neanche tanta. La differenza la fa con la sua voce. Riesce nell’impresa del back to back e il primo posto nella serata delle cover è la ciliegina sulla torta.


Rosa Chemical – Made in Italy  Voto: 7

Alla fine è stata una passeggiata nella trasgressione e lo strusciamento su Fedez con limone finale resterà negli annali del Festival. Oltre a far litigare i Ferragnez. Uno fuori dagli schemi come lui ci voleva.


Cugini di campagna – Lettera 22  Voto: 6

Alla vigilia dovevano essere la quota meme e invece se la sono giocata bene. Gli esordienti (prima volta in gara nella Città dei Fiori nonostante gli oltre 50 anni di carriera) più assurdi e improbabili che il Festival abbia mai visto.


Madame – Il bene nel male  Voto: 8

Dimostra di essere artisticamente maturata e di sapere qual è la sua strada. Finisce in lacrime tra le braccia di Amadeus. Il talento c’è e questo pezzo può consacrarla definitivamente. Se continua così l’acuto arriverà presto.


Ariete – Mare di guai  Voto: 6.5

Un inizio così così, una seconda esibizione più convincente, la cover di Centro di gravità permanente in cui le intenzioni superano la realizzazione. Stasera finalmente Ariete ha trovato l’anima tenera della canzone. Quelle come lei non sono fatte per arrivare a tutti. Però quelli a cui arrivano la premiano con un affetto sincero.


Mr. Rain – Supereroi  Voto: 7

A uno che arriva terzo non puoi dargli l’insufficienza anche se non si capisce come si arrivato fin lì. Nulla di trascendentale, per cuori semplici


Paola & Chiara  Voto: 6.5

Rosa shocking, un ritornello travolgente che fa venir voglia di ballare senza ritegno, e una coreografia che strizza l’occhio a TikTok. Il ritorno non poteva essere diverso. Sono mancate al loro pubblico e faranno furore, ammesso che non lo stiano già facendo. Già in questi giorni infatti è tra i brani più ascoltati.


Levante – Vivo  Voto: 6.5

Una grande forza interpretativa, si vede che ci crede e ci tiene molto a questo pezzo. Energica, anche lei chiude troppo in basso in classifica.


LDA – Se poi domani  Voto: 5

Canta con convinzione e ha talento, il pezzo però è molto lineare e non ha particolari picchi. Questo lo rende elementare e noioso.


Coma Cose – L’addio  Voto: 6.5

Sono arrivati post litigio, a un passo da L’addio e ne escono con un matrimonio. Hanno portato un amore adulto, nel senso che hanno rappresentato crisi, silenzi, cose non dette, la sensazione di avere buttato via una relazione importante, ma anche la riconciliazione. Al posto di raccontarlo in modo drammatico, l’hanno fatto con leggerezza e con la loro tenera imprecisione. Una storia d’amore a puntate a cui ci si affeziona.


Olly – Polvere  Voto: 4.5

Olly potrà dire di aver cantato a Sanremo La notte vola con Lorella Cuccarini. Un bell’aneddoto da raccontare per i prossimi 30 Natali. Il suo Sanremo, però, è tutto lì.


Articolo 31 – Un bel viaggio  Voto: 6

Gli si vuol bene, cari (ex) ragazzi, In queste sere hanno fatto rinverdire i millennials e i loro sogni. Bravi, professionali, commossi, il loro viaggio ripartito da Sanremo all’insegna della nostalgia, riprende.


Will – Stupido  Voto: 4

Forse l’artista più acerbo in gara, la grinta non basta in certi contesti. Fortuna per lui è tutto finito


Leo Gassmann – Terzo cuore  Voto: 5

Non ci siamo. La canzone non lo aiuta a mettere in luce le sue doti, lui però ci mette cantando sempre in modo piatto. Poco tattico molto pinguino


gIANMARIA – Mostro  Voto: 6.5

Mostro è una delle canzoni che funzionano meglio, con un ritornello martellante che non esce dalla testa. Piacerà alle radio. Si conferma un interessante talento, il più strutturato tra i sei usciti da Sanremo Giovani. Ha un modo di cantare magnetico.


Anna Oxa – Sali  Voto: 5

Azzecca un’esibizione su quattro, troppo poco per una come lei.


Shari – Egoista  Voto: 5.5

Mentre stappo sta birra che sa di the”. Io con lei una birretta me la berrei volentieri. Non era ancora pronta per Sanremo ma c’è chi ha fatto peggio. Speriamo sia un trampolino di lancio per una delle voci più particolari di quest’anno.


Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato  Voto:

Era uno dei più attesi alla vigilia. Torna a Sanremo con una canzone intima, personale e intensa. La sua interpretazione è ancora più forte. Vero e con uno dei testi migliori di questo Sanremo.


Sethu – Cause Perse  Voto: 7

Il voto è per il Fantasanremo s’intenda, mica per le varie esibizioni. A sua discolpa è sempre tra gli ultimi in scaletta a cantare e questo non lo agevola.


Amadeus  Voto: 9

Ama, ti vogliamo bene, ma per l’anno prossimo per favore risolviamola entro orari più consoni. È il festival dei record e il merito è tutto suo che coinvolge tutte le generazioni con un cast davvero variegato di cantanti. Chapeau


Gianni Morandi  Voto: 8

La spalla perfetta. Il Gianni nazionale ha dato spettacolo tra ironia e gag, diventando l’anima delle cinque serate. Presentatore, cantante, addetto alle pulizie sempre senza mai prendersi troppo sul serio. Eterno

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