di Caterina Zella
In occasione dell’uscita del nuovo podcast RassegnaTi abbiamo deciso di approfondire un tema molto caro agli studenti e alle studentesse.
È iniziata ieri, giovedì 11 maggio, sulla scia delle altre città italiane, la protesta contro il caro affitti che gli studenti universitari stanno affrontando. Con UDU Verona (Unione Degli Universitari), nel giardino della mensa del Polo Zanotto, alcuni studenti ed alcune studentesse dell’Università hanno ‘piantato’ cinque tende dove hanno passato la notte.
Si chiama Ilaria Lamera la ragazza bergamasca che ha ‘inaugurato’ la protesta per manifestare contro il caro affitti, in Piazza Leonardo da Vinci davanti al politecnico di Milano. A lei si sono aggiunti man mano sempre più ragazzi e ragazze per portare alla luce la situazione insostenibile del prezzo degli affitti che sono costretti a pagare i fuori sede per esercitare uno dei loro diritti fondamentali, studiare. Così sono cominciate a moltiplicarsi le città universitarie che hanno preso parte a questa protesta e Ilaria è orgogliosa che il suo gesto sia stato seguito dai suoi colleghi e colleghe, dice che “voleva fare questo casino, ma non se lo aspettava assolutamente”.
Anche a Verona la situazione residenziale degli studenti non è delle migliori, così il sindacato studentesco UDU Verona ha deciso di prendere parte alla manifestazione tramite interventi di denuncia sui principali giornali regionali e con lo slogan “vogliamo poter vivere qui” hanno deciso di dormire nelle loro tende fuori dalla mensa universitaria. Alcuni si sono svegliati presto per andare al lavoro, altri per non perdere le lezioni, altri ancora per il turno in ospedale, ma quando siamo arrivati davanti alla mensa del Polo Zanotto erano ancora numerosi i ragazzi e le ragazze rimasti nel giardino. Si stavano facendo intervistare dai Tg e le radio locali per promuovere il loro dissenso e per far capire al resto di Italia che anche Univr sta pagando le conseguenze dell’emergenza abitativa per cui le comunità universitarie stanno protestando in questi giorni. Nonostante le temperature avverse, l’umidità e la pioggia i ragazzi e le ragazze hanno deciso di restare là fuori fino a venerdì 19 maggio quando, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, la ministra Anna Maria Bernini farà visita all’Università di Verona, nella speranza di poter avere un dialogo e un confronto.
Dopo averle guardate davanti alle telecamere, a cui spiegavano con entusiasmo e indignazione le motivazioni che le hanno spinte a partecipare alla manifestazione, sono riuscita a rubare un momento a tre ragazze che mi hanno raccontato le loro aspettative e le loro sensazioni dopo due giorni di protesta.
Camilla Velotta ci ha raccontato quello che sta succedendo in questi giorni fuori dalla mensa del Polo Zanotto “Siamo qui per denunciare quella che è la situazione del caro affitti nella nostra città. Oggi è difficile vivere a Verona, scegliere di continuare il proprio percorso di studi in questa città perché il caro affitti sta pesando sulle famiglie, come in tutta Italia. (…) Noi vorremmo poter vivere qui, come dice lo slogan che muove le proteste di questi giorni e che ci porterà a star qua in tenda fuori dalla mensa fino a venerdì prossimo, perché durante l’inaugurazione dell’anno accademico sarà presente anche la ministra dell’università Bernini a cui chiederemo un incontro (…). Le proteste sono divampate in tutto il paese, da ieri abbiamo deciso di continuare questa lotta anche nella nostra città perché crediamo ci sia l’esigenza di farlo. (…) Molti studenti passano anche solo per vedere o fare due chiacchiere, per sentire quali sono le nostre esigenze oggi, perché non è un tema di pochi, ma ovviamente è noto a tutti. (…) Speriamo che questa battaglia si allarghi sempre di più e che queste 5 tende diventino 20 perché non siamo solo noi a farcene carico, ma è una battaglia comune”
Emma Menaspà fa parte dell’UDU, è rappresentante del dipartimento di scienze umane e si è fatta voce degli studenti che stanno affrontando questa situazione “Ci sono tanti esempi di studenti che hanno avuto difficoltà a trovare casa, a cui sono stati proposti prezzi esagerati come 500€ escluse le spese in Borgo Venezia; quindi, non stiamo parlando del centro città (…) La mia coinquilina nella sua vecchia casa doveva pagare il 22% all’agenzia immobiliare per vivere in una casa che è stata allagata, il proprietario non rispondeva ed hanno fatto pagare a loro le spese (…) Dovrebbero esserci delle residenze pubbliche adatte per tutti gli studenti, l’Esu ne ha 438 e non bastano”
La giovane studentessa Camilla Rugolotto è in Univr in rappresentanza della rete degli studenti medi (sindacato studentesco degli studenti e studentesse delle scuole superiori), dice di essere presente nonostante non sia interessata in prima persona, ma in solidarietà ai colleghi studenti e in previsione del proprio futuro universitario “I primi due giorni sono stati turbolenti però è una protesta che sta avendo risonanza a livello nazionale, per cui era giusto che anche noi ci fossimo per far vedere che è un problema che riscontriamo anche nella nostra città e perché ce ne si renda conto”
Abbiamo avuto inoltre la possibilità di fare due chiacchiere in studio con Adrian Nirca, rappresentante degli studenti per UDU Verona, con cui abbiamo parlato della manifestazione e delle prospettive che il sindacato ha per noi studenti e studentesse.
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