Ascoltiamo e Giudichiamo – pillole di critica musicale pt.4

Ascoltiamo e Giudichiamo - pillole di critica musicale

A cura di: Alessandro Pavan

La quarta serata del Festival di Sanremo 2025, dedicata alle cover è giunta al suo termine.

Dei ventisei brani in gara, dieci sono riusciti a piazzarsi nella tanto agognata top ten. Solo tre hanno però scalato il podio aggiudicandosi le prime posizioni.

In questo speciale di Ascoltiamo e Giudichiamo, ripercorreremo insieme alcune delle canzoni che hanno segnato questa serata.

Le vincitrici della serata cover del Festival di Sanremo 2025 sono Giorgia e Annalisa che hanno duettato sulle note di Skyfall di Adele.

Il brano, colonna sonora del film su James Bond (2012), racconta il coraggio e la resilienza di rialzarsi di fronte a qualsiasi difficoltà interiore ed esteriore. “Let the sky fall” – lascia che il cielo cada – esplica questo sentimento: da una parte di accettazione del destino, dall’altra di lotta contro le avversità della vita.

È una canzone che sicuramente si distingue per l’intensità tecnico-espressiva richiesta per eseguirla. Difatti, solo un artista del calibro di Adele può renderla pienamente, attraverso la sua potente voce e il pathos che riesce a trasmettere nell’ interpretarla.

Giorgia e Annalisa hanno provato ad eseguirla al massimo delle loro potenzialità, sfoggiando le loro doti canore e cercando di portare la canzone verso il suo climax. Tuttavia, nonostante l’indiscussa bravura di entrambe, non sono riuscite a raggiungere lo stesso livello di Adele.

Giorgia è sembrata in alcuni momenti un po’ rigida, come se si trattenesse o non riuscisse a trovare il modo adeguato di esprimersi, mentre Annalisa ha saputo tenerle testa e si è concessa, a tratti, maggiore libertà. Skyfall è certamente un pezzo che merita: un bel significato con esecuzione e interpretazione decisamente complesse.

Apprezzabile il tentativo di Giorgia e Annalisa di portarlo come cover a Sanremo. Tuttavia, per quanto si siano impegnate – e questo lo si deve riconoscere – il risultato è stato un po’ flebile, come se mancasse quel tocco in più, e questo lo si nota anche alla fine in cui Giorgia si lascia andare a un assolo abbastanza debole.

Sicuramente una cover che si aggiudica un posto classifica, ma non siamo convinti che il primo premio sia così meritato.

Lucio Corsi si piazza al secondo posto insieme all’iconico Topo Gigio, con cui canta la celebre canzone Nel blu dipinto di blu del maestro Domenico Modugno.

Il pezzo è un grande classico ormai entrato nella storia del cantautorato italiano, quasi al pari di un vero e proprio inno nazionale – sfido chiunque di noi a non conoscere almeno il ritornello -.

Scritta nel periodo del dopoguerra come segno di speranza per la rinascita economica e sociale del Paese, Nel blu dipinto di blu è una canzone che ci invita tutti a sognare, a guardare il cielo blu, immaginando di volare.

Lucio Corsi sogna in grande e vola in alto, pur rimanendo un artista umile.

Volendo portare questo brano a Sanremo, il cantautore ha preso senz’altro una decisione rischiosa, che si è però rivelata proficua. Inoltre, la scelta di Topo Gigio si è dimostrata una carta assolutamente vincente.

Infatti con la sua vocina, il topolino della tv ha realizzato una caricatura della melodia della canzone restituendo un effetto più morbido e infantile. Lucio Corsi, invece, ha cantato sobriamente la propria parte spalleggiando la presenza del suo socio.

Il secondo posto è senza dubbio meritato: è stata un’esibizione che ci ha riportato per qualche istante a quando eravamo bambini, capaci ancora di sognare in grande. 

Terzi classificati, Fedez e Marco Masini con la cover di Bella Stronza, scritta nondimeno dallo stesso Masini.

La canzone parla di una delusione amorosa in cui l’autore, rimasto profondamente ferito dalla fine della relazione, si rivolge alla sua ex donna sfogandosi su di lei.

Il testo non può che saltare subito all’occhio degli ascoltatori per via delle scurrilità lessicali presenti e la durezza dei toni. Motivo per cui questo brano, quando è stato presentato al Festival di Sanremo 2025, ha sollevato numerose critiche e polemiche.

Ciononostante, la musica è espressione e, in qualunque sua forma – ahimé, pure così cruda – non può essere censurata;

Marco Masini dà il via allo spettacolo intonando le prime note, a cui fa seguito Fedez che si interpone a lui recitando dei versi rap coerenti con lo spirito della canzone. Versi, i suoi, che a nostro parere esprimono tutto lo stato d’animo tormentato del rapper in questo momento.

Il duo è convincente: si completano a vicenda, entrambi sembrano provare gli stessi sentimenti e questo si proietta sul pubblico che giudica la performance strepitosa. Un terzo podio più che aggiudicato! 

Anche Simone Cristicchi e Amara meritano una menzione d’onore con La cura di Franco Battiato.

Il testo, caratterizzato da una lirica dolce e poetica, parla dell’amore incondizionato che una persona può donare all’altra prendendosene cura.

La canzone già parla da sé: è toccante, profonda ed evocativa; difficile non emozionarsi ascoltandola, soprattutto se a cantarla sono due artisti del calibro di Cristicchi e Amara.

Sul palco di Sanremo entrambi ci hanno fatto vivere il brivido di ogni singola parola, interpretandola come se toccasse direttamente parte del loro vissuto.

Pensando al brano Quando sarai piccola con cui Simone Cristicchi gareggia quest’anno, è impossibile non intravedere un nesso tra i due brani e sentire ancora più forte il peso dei temi trattati.

La cura rappresenta anche il modo in cui Cristicchi riesce a rielaborare pacificamente i propri drammi familiari relativi alla malattia della madre. Insomma, una cover destinata sia al pubblico che allo stesso artista.

La drammaticità e la delicatezza della canzone, le doti espressive dei due cantanti e il fardello dei loro vissuti, fanno sì che questa meritasse almeno di entrare nella top ten della classifica delle cover.

L’ultima cover che meritava sicuramente un posto in classifica è La voglia, la pazzia della mitica Ornella Vanoni, interpretata da Gaia e Toquinho, celebre chitarrista brasiliano.

Il brano, passionale e carico di desiderio, esplora il tema di lasciarsi completamente andare al sentimento amoroso, in quella ‘voglia’ e ‘pazzia’ che sfidano ogni razionalità.

Gaia, insieme al maestro Toquinho – che l’accompagnava con la sua chitarra – hanno interpretato il pezzo in modo sensuale e ritmato, riuscendo a coinvolgere pienamente il pubblico.

Non è stato facile resistere alle emozioni trasmesse dalla loro performance: i due artisti sono riusciti a farci sentire sulla pelle la stessa ‘voglia’ e ‘pazzia’ del brano.

Gaia e Toquinho sono forse il duo di cui non sapevamo di aver bisogno ma che, dopotutto, ci piace.

Anche loro, secondo Ascoltiamo e Giudichiamo, avrebbero meritato almeno un posto nella top ten.

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