Fuori Aula Network

Festival del Giornalismo: la forza del dialogo e del cambiamento

Quante sfumature può racchiudere al suo interno la parola giornalismo? Quante idee, opinioni e riflessioni crea nella nostra mente?

Raggiunto alla sua quarta edizione, quest’anno il Festival del Giornalismo di Verona ha voluto attraversare differenti tematiche come l’avvento dell’intelligenza artificiale e l’impatto che può avere all’interno del nostro contesto sociale, il futuro del nostro pianeta, il ruolo della comunicazione politica, le questioni migratorie, la risoluzione di problemi causati dalle continue guerre e la questione ancora irrisolta sulla violenza contro le donne e la violenza di genere.

Precisamente da giovedì 22 febbraio a lunedì 4 marzo, il giornalismo si è visto protagonista all’interno degli ambienti della Fucina Culturale Machiavelli, della Biblioteca Civica di Verona e del Polo Universitario Santa Marta che hanno voluto accogliere questa iniziativa organizzata dal Comune di Verona e dall’associazione culturale Heraldo. 

 

Diversi sono stati gli argomenti che in questi anni hanno ispirato il festival ma questa edizione si è concentrata soprattutto sul ruolo delle news che, attraverso l’innovazione tecnologica, possono arrivare a sfidare l’attualità.

Noi di Fuori Aula Network eravamo presenti ad alcuni eventi e, tra i tanti, si è rilevato particolarmente interessante l’incontro con Peter Gomez, che oltre ad essere un prestigioso giornalista e conduttore televisivo, veste la carica di co-fondatore de Il Fatto Quotidiano e di direttore de ilfattoquotidiano.it.  

Il tema predominante che il noto giornalista ha voluto sviscerare, attraverso un percorso storico, è stato affidato al ruolo della politica e al suo rapporto d’intreccio con i media, caratterizzato da contrasti e armonie. Partendo dall’idea di un passato migliore del presente, il lettore adotta un comportamento di vittimismo politico che tende a bloccare quello che nella realtà resta delle stesse parole.

 

Passando dalla politica al ruolo della stampa, abbiamo voluto prendere parte alla riflessione sul tema dell’emancipazione femminile, la parità sociale e l’eliminazione di tutte le violenze che ancora oggi sovrastano i nostri giorni.

Il dialogo acceso e sincero tra le protagoniste ha voluto offrire agli spettatori un’idea di speranza e di luce verso un mondo che presto potrà cambiare, offrendo l’immagine di un antidoto che possa curare la società e educarla ad una maggiore idea di emancipazione della donna, un aumento della sua autodeterminazione per un rinnovo del sistema sociale.

Attraverso l’introduzione di Olivia Guaraldo, docente di Filosofia politica presso l’Università di Verona e la moderazione di Angiola Petronio, l’incontro si è svolto grazie alle riflessioni della giornalista Cinzia Inguanta e dall’esperta di comunicazione sociale Rossana Cavallari, ma curiosa attenzione è stata affidata alla fotografa Manola Biggeri che con la sua storia di rinascita ha potuto offrire a sé e a tutte le altre donne che si offrivano di posare per lei nel momento del lavoro un sentore di speranza e di cambiamento.

Ci sono ancora molti passi da fare per raggiungere i diversi obbiettivi che si sono menzionati all’interno di tutto il festival ma ciò che serve è sicuramente un cambiamento radicale partendo dalla volontà di creare sempre più nuovi spunti e nuove basi per le generazioni future.

Il legame col passato ed una nuova prospettiva per il futuro si sono ritrovati, non solo nelle parole e nei dialoghi tra i professionisti all’interno di questa cornice culturale giornalistica, ma anche nell’ambito cinematografico, grazie al capolavoro di Paola CortellesiC’è ancora domani”. Un film che intende incentivare i giovani e le istituzioni a creare nuovi canoni e nuovi dialoghi contro la violenza fisica, psicologica e morale.

Molti sono stati gli spettatori che sono intervenuti all’interno dei diversi dibattiti assieme ai professionisti. La rassegna ci ha lasciato con questioni ancora aperte ma con la possibilità di rendere sostenibile l’insostenibile attraverso la cooperazione e l’unione.

Il festival però non finisce qui, si sposterà nella provincia di Verona nei mesi di marzo, aprile e maggio con tantissimi altri incontri ed eventi.

A cura di Lavinia Frattini

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